Romanzo russo

Elizaveta Peskova, figlia del portavoce di Putin, Peskov

Il senso dei russi per il segreto. Un dato di fatto che negli anni ha superato muri e disgeli coinvolgendo pure i paesi che in quella cortina di ferro e di fumo erano dalla loro parte del mondo. Una mania che nell’era social sembra davvero fuori luogo eppure. Ecco che su tutti i giornali ci si scandalizza alla scoperta che la bellissima Elizaveta Peskova, figlia di Dmitry Peskov, portavoce di Putin dal 2012 è una stagista al parlamento europeo. 21 anni, un profilo più che moderno con i suoi oltre 84mila followers su Instagram ma al contempo tradizionalmente raccomandata, non disdegna le entrature importanti senza curarsi troppo delle conseguenze. Quando, due anni fa, a 19 anni, fece il suo debutto “in pubblico” a Sebastopoli pare si sia sfacciatamente profusa in una serie di impareggiabili gaffes nella volontà di dare consigli di marketing strategy alla platea. E oggi, in perfetta sintonia con le premesse, si scopre stagista nello staff del deputato francese Chauprade. Inutile che lo stesso si affretti ad assicurare che gli affari russi rimarranno a lei preclusi. C’è da scommettere che la sua attività rimarrà comunque “off limits”  così come passata nell’ombra è stata finora la sua presenza in un luogo tanto strategico.  Ma il proverbiale riserbo slavo non finisce qui.

Maria, primogenita del presidente russo Vladimir Putin (affairpost.com)

Ha fatto parimenti parlare l’incredibile uscita “pubblica” di una delle figlie di Putin ( di quelle conosciute, dovremmo dire, dato il livello di privacy). Trattasi infatti di Ekaterina Tikhonova, protagonista di un’intervista squisitamente scientifica sotto rigoroso cognome di copertura, quello della nonna. La ragione “segreta” dell’outing della neuroscienziata era forse quella di dare al popolo russo la confortante sensazione che ad occuparsi di lui non solo sia il buon padre Vladimir ma la famiglia tutta, opportunamente collocata in settori strategici, da quello scientifico a quello politico e medico. Non dimentichiamo che l’altra pupilla di papà, la primogenita, é Maria Vorontsova , endocrinologa.  Entrambe hanno iniziato come due ragazze quasi normali, frequentando la scuola tedesca di Mosca. Poi, ancora prima che Putin diventasse presidente sono state “Ritirate” a studi privati e cognomi nuovi di zecca. Tutto per ragioni di privacy o securitate come direbbero nella vicina Romania. Nessun dettaglio sul divorzio di Ekaterina da Kirill Shamalov, figlio di un amico intimo di Putin, diventato mega manager di un importante polo petrolchimico e poi degradato insieme al matrimonio fallito per colpa, pare, di un fatale tradimento. Neppure dello stesso divorzio di Putin dalla moglie Lyudmila. Anche lei per lo più scomparsa dalla scena pubblica dopo l’insediamento del marito al Cremlino e liquidata dallo stesso con poche parole sul divorzio e i successivi presunti buoni rapporti. A quanto si sa, Lyudmila, una ex hostess conosciuta ai tempi dell’università, si sarebbe risposata. Putin invece rimane nel mistero, o forse nel segreto di pulcinella. “Amo e sono ricambiato” ha confessato durante una delle annuali sessioni di risposte alle domande degli elettori. La donna in questione è l’ex campionessa olimpica di ginnastica Alina Kabayeva, di trentun anni più giovane. Con la Kabayeva Putin avrebbe avuto due figli, un maschio e una femmina. Ma qui il condizionale è d’obbligo. Che la compagna del presidente sia lei me lo ha invece confermato un anno fa la moglie di un medico russo. Era stato durante una cena tra amici in un rifugio montano proprio nel periodo delle elezioni presidenziali. Io me ne ero uscita bellamente con una serie di domande sul presidente. Le risposte stringate del dottore, meno propenso alle chiacchiere della moglie, pensavo fossero dovute al suo inglese. In realtà, scoprii dopo, che medico lo era si, ma proprio di Putin. E in quanto tale tenuto ancora una volta a una certa privacy. Ricordo solo che tra le ragioni della rielezione che mi spiego’ stavolta in un inglese molto fluent, c’era il fatto che il presidente era amato perchè, secondo lui,  garantiva al popolo la protezione che nessun altro poteva dare. Protezione In senso politico e militare, contro Ucraina, Cecenia e terroristi vari. Il concetto era chiaro. Così, con un sottofondo alla Michele Strogoff ( che non c’entra con il filetto alla Stroganoff) siamo tutti infine scesi in slitta dalla montagna, un pò più infreddoliti del previsto.