Il compleanno del (futuro) re

Domani, 14 novembre, il principe Carlo compie 70 anni. E’ stato il principe ereditario più paziente del mondo e giovedì, scommettono i bookmakers, sarà finalmente nominato principe reggente. In pratica re senza l’ufficialità visto che la regina pare voglia rimanere tale fino alla morte o, almeno, a un’invalidità incompatibile con il ruolo. E quindi da domani Carlo potrebbe regnare, pardon, reggere il regno in attesa di diventare formalmente Giorgio VII, nome scelto in onore del nonno e forse anche della superstizione che vuole i re Carlo finiti maluccio. “Non ho intenzione di immischiarmi negli affari di governo” ha detto pochi giorni fa nel suo primo discorso da quasi re. Anche se negli affari del mondo si è per fortuna a lungo immischiato, soprattutto quando si è tratttato di tutelarne il clima. In queste ore saranno stampate migliaia di pagine per ricordarne le tappe note e ignote, dalla giovinezza nel college senza finestre al dolore per la perdita di zio Mountbatten o quello per la rottura con Camilla Shand, in procinto di diventare Parker Bowles. Noi diciamo solo che di certo sono tanti quelli che detestano questo principe che per primo, tra i membri della casa reale, si è laureato. Ma sono ben di più quelli che lo amano (soprattutto dopo il beau geste di accompagnare Meghan all’altare). E domani al party che la regina darà a Buckingham Palace sfilaranno tante teste coronate quante a un matrimonio di stato. Ma a nonno Galles, come lo chiamano i nipotini George e Charlotte forse importa più dell’opinione dei sudditi “commoners“. Quelli che un recente sondaggio ha interpellato per valutare il grado di popolarità dei reali. Ebbene  secondo il rating di You gov nella classifica dei più amati Carlo sarebbe solo settimo, con un’approvazione del  48%. Prima di lui non solo William, terzo in classifica e destinato con tutta probabilità a condividere fin da subito le responsabilità del regno con il padre ma pure Meghan e Kate. E la regina? Ebbene Elisabetta è solo seconda. Contro ogni ragione di stato nell’algida Inghilterra di Jane Austen vince il sentimento, quello viscerale e trasversale  per l’ex scapestrato e futuro, emozionato papà: Harry. Se il secondogenito di Carlo non sarà mai re, il titolo che fu di sua madre Diana, quello di principe del popolo, è tutto per lui.    

Il principe (davvero) felice

Il principe Carlo con la moglie Camilla su una spiaggia del Queensland, in Australia (foto Ansa)

Spezziamo una lancia per Carlo e Camilla? Di fronte alla maniacale attenzione all’etichetta della Regina, ai dettagli del protocollo 2.0 di William e Kate e da quelli, studiatissimi, “fuori protocollo” di Harry e Meghan  l’immagine dell’erede al trono britannico in completo bianco sulla spiaggia australiana accanto al suo vecchio amore a piedi scalzi fa bene al cuore.  Arrivati nel Queensland per l’inaugurazione della XXI edizione dei Giochi del Commonwealth, il Principe di Galles e la Duchessa di Cornovaglia si fermeranno fino a domenica 15 per una visita densa di appuntamenti, pare ben poco seguiti. Eppure, chissene, sembrano dire, del fatto che ad accoglierli c’erano le rimanenze del grande pubblico che sette anni fa ha salutato la Regina. Per non parlare del più recente tifo da stadio per William e Kate. E chissene pure della presunta gaffe di Camilla, “beccata” ad annoiarsi sfogliando il programma dell’evento. Era stanca per il fuso, è corso subito a specificare il real ufficio stampa. Ma fosse anche stato  un momento di noia non sarebbe tanto più umano e simpatico delle  felici fossette perennemente esibite da Kate perfino a un passo dal parto, pare, in ipnosi terapeutica? I fans non la pensano così. Tanto che tra i tanti tweet velenosi qualcuno ha pure accusato il principe di non essere stato al capezzale del padre quasi centenario mentre veniva sottoposto a un’operazione all’anca ( del resto conclusa benissimo). Certo gli stagionati futuri sovrani sono meno fashion dei ragazzi reali. Basta guardarli mentre cucinano in mezzo alla folla, il triplo giro di perle di Camilla insieme a una strana melassa a colare dal pane. Non un prodigio di charme. Eppure sembrano divertirsi per davvero. Durante la passeggiata sulla spiaggia di Gold Beach qualcuno ha sentito Carlo sussurrare alla moglie vicina alle onde “Non entrare in acqua tesoro”. E quel “tesoro” in bocca al compassato e rubizzo erede al trono sembra proprio autentico e, addirittura,  oserei, romantico.  

 

L’improbabile Carlo

Carlo e Camilla il giorno delle loro nozze a Windsor il 9 aprile 2005

Proprio vero che non si finisce mai di conoscere una persona. Prendiamo il principe Carlo, ad esempio. L’avevo visto al suo (secondo) matrimonio sfilare per le strade di Windsor accanto a Camilla diretto al municipio per farla per sempre sua. Compassatissimo nella sua felicità era quello che tutti noi cronisti rotti ai peggio gossip su di lui ci immaginavamo fosse. E non importa che il giorno dopo tutti i giornali avrebbero titolato che i sudditi preferivano il figlio William al suo posto sul trono. Il principe ereditario aveva finalmente la donna che amava al suo fianco e dopo le intercettazioni telefoniche scabrose con lei rese terribilmente pubbliche ( “Vorrei essere il tuo Tampax”) nessuno, men che meno lui, sembrava suscettibile di un qualche possibile turbamento.

Ecco che ora una nuova biografia aggiunge ancora dettagli a questa personalità particolare.  Appena pubblicato da Penguin Random House, “The Passions and Paradoxes of an improbable Life ( passioni e paradossi di una vita improbabile) è stato scritto da Sally Bedell Smith, americana ma con il diritto di accesso a cortigiani, familiari e amici del principe. 300 Interviste in tutto per quattro anni di lavoro. E le chicche saltate fuori non sono poche.

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La principessa e il parrucchiere

 E’ uno strano anno questo per la monarchia britannica. E’ iniziato con lo strascico di un Natale inquieto, con il persistente raffreddore della regina ad alimentare il timore di quello scenario che meno di tre mesi dopo il  giornale “The Guardian” avrebbe illustrato nel dettaglio pubblicando il segretissimo dossier sull’ operazione “London Bridge”, ovvero sulla morte di Elisabetta II. Tra pochi giorni, poi, ci sarà la visita di Carlo e Camilla in Italia. Prevista una sosta nei paesi terremotati,  l’ennesima occasione per il principe ereditario di ripassare quelle prove generali con cui da qualche decennio si è rassegnato a convivere. E intanto William e Kate sono andati a Parigi. Non un week end romantico per far dimenticare alla moglie gli scivoloni molto poco regali della discoteca di Verbier ma una vera e propria visita di stato per rafforzare i rapporti tra Francia e Inghilterra in vista della Brexit. Il primo viaggio ufficiale di William a Parigi dopo la morte della madre. Esattamente 20 anni dopo.

Carlo e Diana a bordo del “Britannia” durante la luna di miele

 

Già, ad agosto ricorreranno i 20 anni dalla scomparsa della principessa Diana. E già, in questo strano anno, si sprecheranno fiumi d’inchiostro, di straordinarie rivelazioni e commossi ricordi.
Quello che ho raccolto io è di uno sconosciuto 19enne che nell’estate del 1981 lavorava come parrucchiere nel circuito di alberghi dell’Aga Khan. Quell’agosto la star indiscussa era la giovane Diana Spencer che il 29 luglio aveva sposato Carlo d’Inghilterra.  Subito dopo il matrimonio la coppia era partita per il viaggio di nozze  nel Mediterraneo a bordo del panfilo Britannia. Nel fitto calendario di impegni era previsto anche uno scalo in Sardegna.  Qui i principi giunsero con un’imponente scorta alla dimora dei conti Donà delle Rose. Qui, dopo il pranzo a base di pesce assistettero a un concerto del coro della Barbagia nella piazzetta di Porto Rotondo. E qui Diana chiese di fare una piega.

 

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