Il lato B del matrimonio di Eugenia

La principessa Eugenia sulla soglia della St. George’s Chapel a Windsor (foto Reuters)

E’ ancora in corso mentre scrivo. Ma di questo matrimonio un’immagine resterà indimenticabile. Non è, come immaginabile, quella della sposa sorellastra che incorniciata dalle figlie d’autunno va a sposarsi. Tutto sommato bella nella sua antipatia. Come un reale inglese, del resto, deve essere. In fondo dopo questo bagno di perfette altezze pop Eugenia, unica principessa di sangue reale, non abbastanza affascinante, amata e fortunata come Meghan e Kate  (diceva appunto Pretty Woman “quella grand cu…di Cenerentola) ci sta. Ma l’immagine non è neppure quella di Fergie che tutti i social stanno pubblicando. Trionfalmente tornata alla ribalta dopo anni di esilio e accolta con tifo da stadio dai fans che, infischiandosene beatamente delle convenzioni, tanto ci siamo abituati, è corsa ad abbracciare. L’immagine più iconica, oseremmo dire purtroppo famigerata di questo giorno è quella di un lato B. Al momento mentre scrivo ancora oscuro ma certo ben illuminato dalla luce di ottobre e ben svelato dal suo vento malandrino. Quello di una giovane signora vestita in blu scuro con i capelli castani lunghi parzialmente raccolti finita in mutande proprio all’ingresso della St George’s Chapel. La gonna sollevata completamente fino alla schiena a svelare un paio di mutandine dallo stile piuttosto vittoriano, nere, di pizzo. Il fattaccio proprio mentre si appresta ad accompagnare i pregiati paggi reali, mix di principi ereditari, principesse e figlie di pop star. L’immagine si poteva apprezzare seguendo la diretta del sito del giornale “The Mirror“. La foto, tratta dalla diretta e subito da tanti retweettata è stata subito cancellata da buona parte dei social, twitter compreso. Certo non è una foto reale. Ma un sorriso scappa. Se il matrimonio di Kate è rimasto famoso anche per il lato B di Pippa, quello di Eugenia lo sarà per il lato B ignoto ma certo mille volte più scandaloso. Povera Eugenia, almeno una gara l’ha vinta.  

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