Mi forzai per fermarlo, conscia della mia inopportunità in quella situazione vacanziera e di relax che aveva immediatamente seguito l’ennesima gaffe finita su tutti i giornali in cui Johnson era stato immortalato mentre sclerava con l’impiegato della società che noleggiava auto all’aeroporto di Torino. E con una certa sopresa mi imbattei in una specie di vellutato seduttore che mi fece sentire assolutamente a mio agio mentre lo assillavo con domande sulle sue doti sciistiche, sulle preferenze per le vacanze o con commenti sul vino valdostano che aveva davanti. Che se l’avessi fatto con un qualsiasi politico italiano mi avrebbe fatto sentire una sciatta e degradata poveraccia. I figli che si imbarazzavano, la moglie defilata e lui assolutamente tranquillo mentre mi spiegava come sorprendentemente non fosse ancora caduto dagli sci visto che è un pessimo sciatore. L’estate seguente visitai il college dove ha studiato a Oxford, che oggi si pregia di aver ospitato ben 4 primi ministri, il Balliol. 8 secoli di storia raccontati con illustri ritratti sulle pareti di un refettorio da far impallidire quello di Harry Potter. Era facile immaginarlo sorseggiare un pregiato calice di rosso con le stesse manone albine con cui afferrava il suo rosso di montagna. E prima ancora avevo visto Eton, il suo liceo, diciamo così. Con i ragazzini che passeggiavano per il parco con il tight a stringere il baldanzoso petto in fuori. Tanta roba per quella affabile semplicità familiare incontrata in un rifugio valdostano. Mi sono detta: se ci fa, lo fa benissimo. Oggi l'”alieno” è approdato a Downing street dopo essere stato il 14 esimo primo ministro accolto dalla regina ( il primo, Churchill). Cravatta azzurra su camica azzurra ha fatto il suo primo esaltato discorso dai prevedibili toni diversi rispetto a Theresa May e ne ha subito spazzato via i ministri. L’uscita, no doubt no deal, prevista entro il 31 ottobre, per Halloween, insomma, dolcetto, scherzetto o vero incubo? Lo vedremo. Vedremo come se la caverà quel gigante dai modi impeccabili che ho incrociato su una pista da sci, lo stesso che ho visto ciondolare appeso a una teleferica a Londra infischiandonese se il mondo lo derideva e che oggi il Regno Unito aspetta risolva uno dei momenti più difficili della sua storia. Perchè accanto ai prestigiosi college, nei pub, per strada, nei negozi quell’estate ho sentito anche la paura, lo choc, il disorientamento. E come in quella mattina di neve mi viene ancora da augurargli: Happy Brexit, mr Johnson, e soprattutto…mind the step!.