Due o tre cose che non sapevamo (ancora) di Brigitte

In attesa che la signora Macron venga o meno designata première dame e quindi sottoposta all’inevitabile “Trattamento Eliseo” (vedi pezzo sugli “Sciampi Elisi”), a passarla allo scanner ci ha intanto pensato la stampa.
Sulla scorta di un libro opportunamente uscito a marzo (‘Les Macron’, di Caroline Derrien e Candice Nedelec) di documentari e interviste, di Brigitte Trogneux si è saputo di tutto. Dall’imbarazzo per una presunta storia omosessuale del marito con Mathieu Gallet all’eterna gratitudine dello stesso Emmanuel ( “Se vinco lei non starà in disparte, avrà il ruolo che ha sempre avuto. Lei condivide la mia vita, è così che noi funzioniamo” ha spigato a RTL un mese fa). Ma sono i dettagli di questa loro storia così particolare ad avermi colpito.

Foto tratte dal documentario “La stratégie du météore” di France 3

 
64 anni lei, 39 lui, Manu e Bibi per gli amici, si sono conosciuti quando lui aveva 15 anni. Le cronache narrano che lei insegnasse al liceo “La Providence” di Amiens quando un giorno la figlia Laurence tornò a casa dicendo di avere un compagno insopportabilmente saputello. Il giovane Macron, che allora frequentava un club di teatro, incuriosì Brigitte, all’epoca curatrice dello stesso club, che finì con l’ incontrarlo tutti i venerdì sera per aiutarlo a scrivere una pièce ispirata all’ “Arte della Commedia” di Eduardo de Filippo. Nel 1994, dopo due anni di lavoro insieme, lo spettacolo andò in scena. Brigitte In poco tempo diventò la compagna di tutte le successive avventure teatrali ( France 3 ha pubblicato il video tratto da una sua performance nei panni di uno spaventapasseri con tanto di bacio a una giovane Brigitte) e non.  I genitori di lui, messi al corrente dell’inappropriata amicizia, lo allontanarono da Amiens e lo iscrissero al prestigioso liceo Henry IV a Parigi. Ma lui ammonì Brigitte: “Voi non vi sbarazzerete di me, tornerò e vi sposerò”.

 

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Gli “Sciampi elisi”

 

La campagna sui Social delle “Femen”

Ci mancavano giusto le Femen. Penelope Fillon è finita nel mirino pure del gruppo ultrafemminista ucraino che ha preso d’assalto i social a botte di foto di casalinghe scollacciate e scatenate al provocatorio grido di battaglia  “#supportpenelope” “sostieni  Penelope”.

Non è tutt’oro quel che luccica dalle parti dell’Eliseo. Lo diceva pure Carla Bruni che già nel 2012 si augurava che la vita tra quelle belle stanze finisse presto ( “Les enfants sont malheureux. Tout le monde est malheureux, vivament que ca ce termine” ovvero: i bambini sono infelici, tutti sono infelici, che finisca presto). Senza contare il calvario di Julie Gayet, l’attrice all’origine del più grande scandalo recente della presidenza francese, quando Francois  Hollande fu beccato dalla rivista “Closer” a correre in motorino da lei nonostante a casa l’aspettasse Valerie Trierveiler, (soprannominata Rottweiler). Il presidente francese lasciò la compagna ma non acconsentì mai a ufficializzare la relazione con bella amante che da allora è soprannominata “Le Fantome de l’Elysée” il “Fantasma dell’Eliseo” (si, ce n’è per tutti) e le cui giornate passate in totale discrezione, per non dire nell’ombra, saranno descritte in una biografia in uscita a maggio.

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