Il re (in) felice

“Come sta”? “Così così”. Re Carlo a Dubai per la Cop28 risponde alla domanda del presidente nigeriano Bola Tinubu. La cronista reale Rebecca English si affretta a twittare che il sovrano si riferiva ironicamente al recente compleanno, 75 anni. Un’età avanzata ecco quindi il perchè di quel commento con il sorriso.

Ma, certo, quel “così così” non può non far pensare alle ultime, frenetiche ore di re Carlo. E quel commento forse di allegro aveva ben poco. 

Sarebbe stato un momento felice immagino. Finalmente sul trono e pure sul podio della conferenza sul clima. Un discorso accorato sul tema a lui da sempre caro. E poi la donna della sua vita accanto e mille progetti da realizzare per lasciare la sua real traccia nel mondo. Peccato. Peccato per quel libretto a guastargli la festa. Già. “Endgame”, uscito proprio in queste ore, nelle sue oltre 400 pagine non fa un bel ritratto nè di lui nè del figlio William nè della nuora Kate. E lo si capisce fin dalle prime pagine quando racconta proprio del capriccio di esattamente un anno fa quando, appena salito al trono, Carlo voleva a tutti i costi partecipare alla conferenza non potendo ancora farlo, rincarando la dose al momento di descrivere la sua fissazione per certi dettagli di abbigliamento piuttosto maniacali, dal pigiama, ai lacci delle scarpe perfettamente stirati, a quei 2 centimetri e mezzo di dentifricio che il valletto ogni sera deve ordinatamente stendergli sullo spazzolino. Ancora. Omid Scobie, neanche troppo segretamente  il “ghost writer” della coppia Meghan e Harry, aggiunge particolari non edificanti, come quei frequenti giretti tra una tenuta e l’altra in elicottero, dal costo di circa 15 mila sterline a volo. Lui, l’ambientalista. Ma ecco che una soffiata (il vento dell’Ovest?) svela l’orrido dettaglio su cui si è favoleggiato da mesi e mesi. Nell’edizione olandese del libro non si è provveduto a censurare un dettaglio che subito viene cancellato, non prima di fare il giro del mondo: Il “razzista”, quello che si chiedeva con perplessità quale sarebbe stato il colore della pelle del primogenito di Harry e Meghan, Archie, ecco, sarebbe proprio lui. Lui che ora svetta sul palco dei grandi del mondo a parlare del tema green. Altro che smorfia per una penna che stinge. Per un calamaio troppo ingombrante. La festa, quella con la f maiuscola di tutta una vita, è rovinata. Inutile smentire, come è stato poi fatto, un possibile commento razzista da parte della famiglia reale. Se così è stato è bene affrontare le conseguenze o quanto meno chiarire il contesto. 

Vien da chiedersi però quanto veleno serva ancora per intingere tutte le penne ispirate da Montecito. Possibile che Harry e Meghan soffino ancora su quel fuoco fatuo?. Possibile che sia così grande il livido che la corona ha provocato sulle loro teste da continuare a ispirare piccole e grandi vendette? Penso che forse, per una volta, potrebbero usarlo loro il famoso motto di Disraeli, quel solito ritornello: “Never complain never explain” che ha consentito a Elisabetta una vita lunga e rispettata.  

Ride bene chi ride…

Il principe Harry al suo arrivo in Canada

Chi ride e chi perde in questo incredibile, increscioso episodio nella lunga storia scandalistica della casa reale inglese? Partiamo da questi ultimi, gli sconfitti. C’è chi dice siano la regina e soprattutto Harry, vittima finale di una vita dove da subito è stato considerato uno “Spare”, un “pezzo di ricambio”. Immagine terribile che ho sempre associato solo al bowling ma che ora apre a scenari che nemmeno uno sceneggiatore disturbato potrebbe pensare per la più inquietante delle bambole. Ma ancora più perdente a mio parere è il padre di tutta questa odissea in salsa brit: lo stesso Carlo. E’ stato infatti lui che per primo ha accolto Meghan, lui che l’ha accettata e supportata come una di famiglia, che le ha garantito attenzioni che poche prima di lei hanno avuto.  Lo ha fatto dall’inizio, salutando il fidanzamento del secondogenito con una ragazza afroamericana come una ventata di modernità a rinfrescare gli armati ammuffiti della monarchia. Ed è stato lui che, memore di quel triste compromesso che era stato il suo secondo matrimonio ( celebrato in comune), aveva spinto la regina ad aprire le porte della St. Geoge Chapel di Windsor, a Meghan, divorziata come Camilla. E per giunta, in un mondo dove anche un sopracciglio alzato viene interpretato, le aveva offerto generosamente il braccio alla fine di quella navata che lei, imperterrita aveva calcato da sola. Il braccio e il sostegno, psicologico, familiare e anche, soprattutto, economico. Lo scorso anno il principe Carlo ha infatti devoluto ai figli la bellezza di 5 milioni di sterline frutto dei proventi del suo ducato. E non è da escludere che in futuro allungherà ancora una mancetta al suo rosso Malpelo privato dei contributi pubblici visto che il ragazzo ha promesso di pagare l’affitto a canone di mercato di Frogmore cottage ( oltre che ripagare i contribuenti della spesa di 2,4 milioni di sterline per la sua ristrutturazione). Immaginiamo quindi che tale mancetta sarà cospicua, l’affitto è infatti stimato a circa 360 mila sterline all’anno. Per tutta risposta, “Daddy”  Charles si è sentito dare del razzista. Lui, che appunto, parlava di modernità. E si è visto volare in Canada quel ragazzo con cui i rapporti non sono mai stati facili ma a cui sembra sinceramente attaccato. 

E ora, quelli che se la ridono. Per primo papà Thomas Markle, finora privato di tutto, perfino di una visita al nipotino Archie, che dal Messico e pure presto dalla tv inglese ribadisce il suo “ve l’avevo detto”. E poi la famiglia del principe Andrew, che, con strano tempismo, è stato visto accompagnare la regina in chiesa. Prima uscita pubblica dopo la gogna del caso Epstein, proprio dopo la firma dell’accordo “Megxit”. Ridono infatti Anastasia e Genoveffa…ooopppss, Beatrice e Eugenia. C’è mancato un pelo che Harry non dovesse far loro l’inchino, eventualità grottesca che si sarebbe realizzata se il figlio di Carlo avesse perso il suo posto in linea di successione. Ma almeno questo gli è rimasto. Certo le ragazze ora avranno un ruolo più importante, saranno sicuramente impiegate più spesso come working royals, ottenendo quel ruolo e quello spazio che da anni hanno supplicato di avere senza mai riuscire a ottenere. Ma il ghigno che rimarrà indelebile nella memoria di questo colossale affair è quello di Camilla,  da sempre regina insuperabile di imbarazzi reali. Interpellata proprio ieri sull’eventualità che i Sussex possano mancarle ci ha messo un pò e poi ha risposto “Course“. E qui scatta il revival. L’ultima volta che da una bocca reale ho sentito proferire quella parola (che è la contrazione di “of Course”, che significa “Certo”) correva l’anno 1981. E stato quando Carlo ha ufficialmente annunciato il fidanzamento con Diana palesandosi alla stampa nel giardino di Buckingham Palace. Un giornalista chiedeva se erano innamorati: “Of course” aveva risposto tutta rossa Diana.  “Whatever love means” aveva poi aggiunto Carlo, cioè “qualsiasi cosa significhi la parola amore”. Forse, anche su quel verbo, “mancare” ,  qualche domanda ci potrebbe stare ..course!.  

Meghan e l’ “Avocadogate”

La foto del tè offerto da Meghan Markle a un ex collaboratore

“La donna che sussurrava ai toasts all’avocado”. Ecco questo di Meghan non si era ancora detto. Il copywright della sorprendente definizione è di Daniel Martin, autore della foto che  pubblichiamo da Instagram. Trattasi di un noto make up artist ed ex collaboratore di Meghan ai tempi di “The Tig” il blog dell’allora duchessa in potenza. Succede che questo week end “l’artista” venga invitato dalla moglie di Harry per un tè. Impossibile resistere alla tentazione di postare immediatamente la foto della merenda. Ed ecco che i toasts all’avocado della duchessa fanno il giro del mondo. Ignorati i dolcetti a lato, la polpa verde schiacciata sul pane diventa protagonista assoluta dei gossip, vero, nuovo frutto del peccato.  Martin assurge all’empireo della fama, la descrizione dell’ “High tea” servito su piattini d’argento lo rende invidiatissimo da tutti gli americani. Ma su di lei si abbatte la folgore della divina condanna. Un avocado con il tè? ma come, niente deliziosi sandwiches ai cetrioli e scones? E la tradizione britannica la mettiamo sotto i piedi calzati Manolo? Non basta: ieri Meghan viene crocifissa sulle pagine del Daily Mail. Colpevole di incrementare un commercio crudele. Non parliamo solo dell’inimmaginabile dispendio di carburante per fare arrivare i frutti tropicali in Inghilterra, un gravissimo errore per un’ambientalista come lei, ma pare che l’oro verde, così viene chiamato, sia legato ad abusi sociali, violazione dei diritti umani e quant’altro. Soprattutto in Messico dove il business, in mano a un famigerato cartello, è tanto florido quanto, pare, devastante sul fronte sociale e ambientale. Praticamente Meghan contribuisce, secondo il serissimo e documentatissimo articolo del giornale inglese, a finanziare una mafiosa catastrofe. Non mi è simpatica Meghan, soprattutto da quando mi sono vista tutte la serie di Suits” e tendo a confonderla con la gatta morta Rachel a cui dà il volto ( stranamente affinato tra la prima e la quinta serie) e le movenze. Ma questo forse è un po’ troppo. Dopo essere stata universalmente incensata ora si trova al centro di un milione di critiche ( qualcuno parlava di polveri e altari ma il personaggio era di altro calibro). Al punto che perfino la str…numero uno al mondo, Anna Wintour, ora si schiera con lei. La terribile direttrice di Vogue America capace di trascinare la regina a una sfilata, spende parole di simpatia e comprensione. Segno che l’insopportabile, povera Meghan forse va lasciata in pace, almeno per qualche mese. Poi ci penseranno i pargoli, uno, due tre. Chissà.

Windsor, una soap senza fine

Camilla e Carlo il giorno del matrimonio a Windsor

Eugenia con il fidanzato Jack Brooksbank

E dire che mi stava pure simpatica. Lei, che ha sempre inutilmente lottato per uscire dal clichè della bruttina stagionata. Lei, che per una vita ha diviso l’amato con l’inarrivabile principessa del popolo. Lei, che nessun anello al dito potrà mai salvare dal ricordo del ginecologico complimento finito su tutte le prime pagine del mondo. Eppure stavolta Camilla ha fatto uno scivolone. Già a settembre c’era stata la storia di Kate Middleton. Christopher Andersen nel suo libro Game of Crowns – Elizabeth, Camilla, Kate and the throne aveva infatti rivelato che una delle sostenitrici della celebre rottura tra lei e William era stata proprio Camilla ritenendo i Middleton “non degni di entrare nella Famiglia Reale” in quanto discendenti di minatori di carbone. Ora la stessa dama ha deciso di non partecipare al matrimonio della nipote, la figlia del principe Andrea che venerdì a Windsor calcherà lo stesso percorso di Meghan Markle e della stessa Camilla. Anche la principessa Eugenia, un dignitoso nono posto in linea di successione al trono, non è abbastanza degna? L’imprescindibile impegno che  trattiene la probabile futura regina dal presenziare alla cerimonia, già negletta per una serie di sfortunate ragioni tra cui l’irrimediabile mancanza di qualsiasi entusiasmo, sarebbe il festival di una scuola elementare scozzese. Evento a cui, come i cronisti reali si sono affrettati a precisare, non puo’ assolutamente mancare non volendo in nessun modo deludere i bambini. Vabbè, mi torna in mente quando Carlo non si era presentato al primo compleanno del nipotino George perchè chiamato a partecipare a un altro irrimandabile evento: la visita a un santuario per scoiattoli. Che onorare la gioia altrui sia cosa troppo borghese?. In realtà c’è del marcio in Danimarca, come direbbe Amleto.

Il principe Carlo e il principe Andrea

Le principesse Beatrice e Eugenia con la madre, Sarah Ferguson

Da anni infatti tra il principe di Galles e il duca di York non corre buon sangue. Il motivo? il ruolo assolutamente defilato delle figlie di quest’ultimo, relegate, secondo il padre a reali di serie B. Solo due anni fa in una lettera indirizzata alla regina il principe Andrea si lamentava del fatto che le figlie fossero regolarmente tagliate fuori dai doveri reali dallo zio. Tradotto: poche attività in rappresentanza della monarchia e quindi niente finanziamenti diretti attraverso il ‘Sovereign Grant’, il Fondo Sovrano che distribuisce ai Windsor i soldi del contribuente. Inaudito se si considera che trattasi delle uniche principesse senior di “sangue reale”, come ha precisato acido lo stesso Andrea. E ora che nella “Firm” oltre a Kate c’è pure un’ altra plebea per giunta americana e divorziata la tensione dev’essere piuttosto alta. Motivo in più, deve aver pensato Camilla, per filarsela dai bambini festanti e rimarcare sotto sotto il solco tra le due famiglie. Rimane da attendere venerdì e vedere come si comporteranno fratelli, cognate, regine ed ex mogli, a partire da Sarah Ferguson, madre della sposa e notissima “combina guai” reali. Altro che Dynasty, a pensarci bene questo matrimonio potrebbe essere più interessante del previsto.

 

 

Il principe (davvero) felice

Il principe Carlo con la moglie Camilla su una spiaggia del Queensland, in Australia (foto Ansa)

Spezziamo una lancia per Carlo e Camilla? Di fronte alla maniacale attenzione all’etichetta della Regina, ai dettagli del protocollo 2.0 di William e Kate e da quelli, studiatissimi, “fuori protocollo” di Harry e Meghan  l’immagine dell’erede al trono britannico in completo bianco sulla spiaggia australiana accanto al suo vecchio amore a piedi scalzi fa bene al cuore.  Arrivati nel Queensland per l’inaugurazione della XXI edizione dei Giochi del Commonwealth, il Principe di Galles e la Duchessa di Cornovaglia si fermeranno fino a domenica 15 per una visita densa di appuntamenti, pare ben poco seguiti. Eppure, chissene, sembrano dire, del fatto che ad accoglierli c’erano le rimanenze del grande pubblico che sette anni fa ha salutato la Regina. Per non parlare del più recente tifo da stadio per William e Kate. E chissene pure della presunta gaffe di Camilla, “beccata” ad annoiarsi sfogliando il programma dell’evento. Era stanca per il fuso, è corso subito a specificare il real ufficio stampa. Ma fosse anche stato  un momento di noia non sarebbe tanto più umano e simpatico delle  felici fossette perennemente esibite da Kate perfino a un passo dal parto, pare, in ipnosi terapeutica? I fans non la pensano così. Tanto che tra i tanti tweet velenosi qualcuno ha pure accusato il principe di non essere stato al capezzale del padre quasi centenario mentre veniva sottoposto a un’operazione all’anca ( del resto conclusa benissimo). Certo gli stagionati futuri sovrani sono meno fashion dei ragazzi reali. Basta guardarli mentre cucinano in mezzo alla folla, il triplo giro di perle di Camilla insieme a una strana melassa a colare dal pane. Non un prodigio di charme. Eppure sembrano divertirsi per davvero. Durante la passeggiata sulla spiaggia di Gold Beach qualcuno ha sentito Carlo sussurrare alla moglie vicina alle onde “Non entrare in acqua tesoro”. E quel “tesoro” in bocca al compassato e rubizzo erede al trono sembra proprio autentico e, addirittura,  oserei, romantico.  

 

Ultimissime dal Mega(n)mondo

Meghan durante la recente visita a una radio di Brixton in cui la ha esibito uno chignon “poco ordinato”

Una donna senza  “Pedigree”?

“Un’afroamericana macchierà la famiglia reale con il suo seme aprendo le porte a un re di colore”, scrive Jo Marney, l’ormai ex compagna del leader dell’ Ukip, Henry Bolton. Il partito l’ha subito defenestrata chiedendo e ottenendo dall’uomo di evitare di “distruggere anche la famiglia politica” dopo averlo fatto con la sua (Bolton ha abbandonato moglie e figli per l’ex modella dalle idee particolari).Curioso pensare che la ragazza “bi razziale” come si è autodefinita Meghan possa macchiare il nobile sangue della corona se si pensa che i Windsor hanno scelto proprio questo nome per evitare spiacevoli ricordi. Perchè Filippo in realtà si chiama Mountbatten. Che per la verità sarebbe Battenberg,  nome di squisito lignaggio tedesco ma inopportuno in tempo di guerra soprattutto se sospettato di disdicevoli legami con il nazismo. Mentre il mondo giustamente si indigna per gli insulti a Meghan, di colore e quindi, secondo un ineccepibile sillogismo anche di “facili costumi e con il cervello piccolo”, meglio non pensare a come avrebbero commentato gli ariani antenati del futuro sposo. 

 

Un criceto parlante giocattolo simile a quello regalato alla regina per Natale da Meghan Markle (fonte The Sun)

Royal Style poco reale? 

A chi si è scomposto insieme allo chignon di Meghan, non proprio leccatiassimo ( almeno secondo il “Kate Style“) ricordo che i gusti reali non sempre sono impeccabili. Ad esempio i regali. Qualcuno sicuramente si è un pò scioccato davanti al criceto cantante regalato da Meghan e che tanto ha fatto ridere la regina ( e entusiasmare i suoi corgies). Lesa maestà. Meglio un vassoio in argento? O una tirchia quanto chic marmellata km zero ( lo scorso anno Kate se l’era cavata con il chutney fatto in casa secondo la regola della nonna)? Ebbene la royal family non disdegna omaggi “particolari”. Si ricorda ad esempio il regalo di Harry alla regina ( deux ex machina pure del criceto): una cuffia per la doccia con una scritta volgare. Ma a superare tutti c’è il solito Carlo. Si narra che il dono che più lo ha mandato in visibilio sia stato un copriwater di pelle bianca regalato dalla sorella, la principessa Anna. Così confortevole che pari non se ne separi più. Noblesse oblige!

 

Il lato B ( del matrimonio) di Pippa

Il primo bacio pubblico tra il principe Harry e l’attrice Meghan Markle (fonte “The Sun”)

Fatta la legge trovato l’inganno, anzi, “every law has a loophole” come si saranno detti Harry e Meghan dopo uno schianto di bacio nel parcheggio del club del Polo di Ascot.  Un’effusione ben poco emozionante in effetti ma capace con tutta probabilità di schiantare la regola del matrimonio perfetto di Pippa.

Pippa Middleton “damigella d’onore” al matrimonio della sorella il 29 aprile 2011

Per la sorellina di Kate, diventata famosa per il suo “upper class B side” mostrato al mondo intero mentre reggeva lo strascico della real sorella, è arrivato il momento di sfoderare il lato A. Ovvero il 20 maggio toccherà finalmente a lei lasciare tutti attoniti nella navata di una chiesa. Certo non sarà Westminster, certo non sarà principessa ma una certa dose di riflettori illumineranno solo lei. Al nuovo matrimonio dell’anno non ci sarà la regina perché non ci sono legami di sangue tra lei e i Middleton mentre Kate, in virtù del suo rango, non potrà ricambiarle il favore con lo strascico. Le presterà però i figli, i piccoli George e Charlotte per farle rispettivamente da paggetto e damigella. Ma la domanda che sta appassionando gli inglesi in realtà è: ci sarà o no Meghan Markle?

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